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n. 3-2001 - © copyright.

CONSIGLIO DI STATO, COMMISSIONE SPECIALE DEL PUBBLICO IMPIEGO - Parere 5 febbraio 2001 n. 473/2000 - Pres. Quaranta, Est. Carleo - Oggetto: Ricorso straordinario al Capo dello Stato proposto dal sig. A. G. avverso mancato riconoscimento infermità come dipendente da causa di servizio.

Pubblico impiego - Causa di servizio - Riconoscimento - Diniego - Mero richiamo a parere della Commissione medica ospedaliera - Omessa indagine dell'attività svolta dall'interessato con specifiche valutazioni tecniche - Illegittimità.

Pubblico impiego - Causa di servizio - Riconoscimento - Nel caso di malattia degenerativa cancerosa - Esame di tutti i fattori incidenti sull'insorgenza della malattia - Necessità.

Pubblico impiego - Causa di servizio - Riconoscimento - Nel caso di malattia degenerativa cancerosa - Condizioni di servizio particolarmente gravose - Possono costituire concause dell'insorgenza o del più veloce sviluppo di affezioni cancerose.

E' illegittimo un provvedimento con il quale si nega la dipendenza da causa di servizio di una malattia degenerativa cancerosa, motivato esclusivamente ob relationem  con il richiamo dei pareri della Commissione medica e fondato su una generica affermazione che trattasi di malattia degenerativa cancerosa su base endogena costituzionale, senza una puntuale disamina dell'attività svolta dall'interessato con specifiche valutazioni tecniche, utili a rendere trasparente l'iter logico seguito per l'adozione dell'atto.

In sede di esame della domanda con la quale è stato chiesto il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio di una malattia degenerativa cancerosa va eseguito un esame particolareggiato ed approfondito di tutti gli aspetti dell'attività lavorativa svolta dal lavoratore, che possano essere considerati predisponenti o incidenti sull'insorgenza della malattia o per agevolarne il percorso, quali l'esposizione a particolari sostanze nocive a seconda dei tipi di lavorazione a cui l'interessato è stato addetto, l'eccesso di lavoro, l'alimentazione, i disagi particolari, ecc., esaminando anche le statistiche specifiche da cui ricavare, eventualmente, elementi di valutazione di concause cui vanno riconosciuti effetti giuridici.

La correlazione fra neoplasie e condizioni di lavoro e di servizio trova attualmente una diversa valutazione dal punto di vista della diagnosi clinica in base all'evoluzione della ricerca in materia come già evidenziata da alcune recenti pronunce (1), le quali tendono a ritenere che le particolari gravose condizioni di servizio possano essere almeno concause dell'insorgenza o del più veloce sviluppo di affezioni cancerose.

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(1) T.A.R. Lazio, Sez. III bis, 5 novembre 1998 n. 2974, confermato in appello con decisione del Consiglio di Stato, Sez. VI, 9 marzo 2000, n. 1158.

 

 

n. prot. Sezione Prima 814/2000

n. prot. Commissione speciale del pubblico impiego 473/2000

La Commissione speciale pubblico impiego

Vista la relazione n. 58998 in data 22.9.1999, con la quale il Ministero dell'Interno, Direzione Generale della Protezione Civile e dei Servizi Antincendio, Divisione Personale II, chiede il parere in merito al ricorso straordinario indicato in oggetto;

Esaminati gli atti e udito il relatore-estensore Cons. Giovanni Carleo;

Ritenuto in fatto quanto esposto dall'Amministrazione;

Premesso:

Con ricorso straordinario del 19.7.1998, l'ex Vice Capo Reparto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, ora in quiescenza, sig. A. G., impugna il D.M. n. 13877/6 del 22.4.1998 di rigetto dell'istanza di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio della infermità "esiti di colectomia totale con ano cecale".

Il diniego è stato motivato dalla C.M.O. di Caserta e dalla Commissione Medica di II istanza presso il Comando del Servizio Sanitario della Regione Militare Meridionale perché nella specie "Trattasi di malattia degenerativa cancerosa su base endogena costituzionale per cui il servizio prestato, seppure gravoso, non può essere visto né come causa né come concausa efficiente e preponderante al determinare dell'infermità in esame".

Il ricorrente deduce genericamente che la sua attività lo ha costretto a sottoporsi ad ogni tipo di disagio e di stress, sia fisico che mentale, con alimentazioni delle più disparate, tanto che a lungo andare tali circostanze hanno determinato una colite che è poi degenerata.

L'Amministrazione controdeduce, concludendo per il rigetto del gravame in quanto infondato, tenuto conto che la divergenza di parere espresso dalla predetta C.M.O. era stata risolta dalla ulteriore determinazione della Commissione di II istanza che aveva confermato, come sopradetto, il parere della C.M.O..

La Sezione I di questo Consiglio di Stato, che aveva esaminato il gravame straordinario nell'Adunanza del 15.12.1999, ha avanzato perplessità circa la insussistenza di un nesso fra le condizioni di lavoro del ricorrente e l'insorgere di forme cancerose e, al fine di individuare una comune valutazione dei vari aspetti della questione, per assicurare una omogeneità di giudizio in fattispecie analoghe, ha ritenuto opportuno di richiedere al Presidente del Consiglio di Stato di deferire l'esame dell'affare di cui trattasi a questa Commissione Speciale per il Pubblico Impiego.

Considerato:

La Commissione osserva che la scienza medica ignora la etiopatogonesi della malattia cancerosa e, quindi, non è possibile in ogni caso stabilire se le condizioni di lavoro di un soggetto siano o meno causa di detta malattia. Analoga considerazione deve essere fatta per quanto concerne le concause che hanno determinato l'insorgere della malattia.

Tuttavia, osserva la Commissione Speciale, è necessario che gli Organi Sanitari valutino con ogni possibile attenzione, di volta in volta, il complesso degli aspetti dell'attività lavorativa svolta dal pubblico dipendente che possano essere considerati predisponesti o incidenti per l'insorgenza della malattia o per agevolarne il percorso, rendendone più rapido lo sviluppo.

Occorre che siano espressamente posti in evidenza alcuni fattori predisponenti, quali l'esposizione a particolari sostanze nocive a seconda dei tipi di lavorazione a cui l'interessato è stato addetto, l'eccesso di lavoro, l'alimentazione, i disagi particolari, ecc. esaminando anche le statistiche specifiche da cui ricavare, eventualmente, elementi di valutazione di concause cui vanno riconosciuti effetti giuridici.

La correlazione fra neoplasie e condizioni di lavoro e di servizio trova attualmente una diversa valutazione dal punto di vista della diagnosi clinica in base all'evoluzione della ricerca in materia come già evidenziata da alcune recenti pronunce (T.A.R. Lazio, Sez. III bis, 5.11.1998 n. 2974, confermato in appello con decisione della Sez. VI del Consiglio di Stato, 11.6.1999 - 9 marzo 2000, n. 1158/2000) le quali tendono a ritenere che le particolari gravose condizioni di servizio possano essere almeno concause dell'insorgenza o del più veloce sviluppo di affezioni cancerose.

La Commissione osserva che, nella fattispecie in esame, l'impugnato provvedimento, motivato esclusivamente con il richiamo ob relationem dei pareri della Commissione Medica, è viziato da carenza di istruttoria per l'insufficiente esame, particolareggiato e approfondito, di tutti gli aspetti dell'attività lavorativa svolta dal ricorrente, dichiarati anche dal Dirigente Sanitario del Servizio Sanitario del Corpo di Benevento in data 24.9.1992. Detto provvedimento è fondato su una generica affermazione di discrezionalità tecnica che trattasi di malattia degerativa cancerosa su base endogena costituzionale, senza una puntuale disamina dell'attività svolta dall'interessato con specifiche valutazioni tecniche, utili a rendere trasparente l'iter logico seguito per l'adozione dell'atto.

La Commissione Speciale, pertanto, ritiene che il ricorso straordinario debba essere accolto, fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dell'Amministrazione.

P.Q.M.

Esprime il parere che il ricorso straordinario sia accolto. Fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dell'Amministrazione.

Per estratto dal verbale

Il Segretario della Commissione Speciale

Visto

Il Presidente della Commissione Speciale

Alfonso Quaranta

Copertina