TAR LAZIO, SEZ. III – Ordinanza 4 dicembre 2002 n. 6853 - Pres. Cossu, Est. Savo Amodio - Associazione fra le Casse di Risparmio italiane ed altri (Avv.ti Gabrielli, Guarino, Morbidelli e Schlesinger) c. Ministero dell’Economia e delle Finanze (Avv.ra Stato) e con l’intervento del Forum Permanente del Terzo Settore (Avv. S. Pettinato) – (accoglie).
Credito e Risparmio - Fondazioni bancarie - D.M. 2 agosto 2002 n. 217 - Regolamento ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in materia di disciplina delle fondazioni bancarie - Artt. 7 e 9 del D.M. – Domanda di sospensione – Accoglimento - Questioni di legittimità costituzionale dell'art. 11 L. n. 448/2001 - Non sono manifestamente infondate.
Va accolta la domanda di sospensione degli artt. 7 (che disciplina le partecipazioni bancarie di controllo detenute dalle fondazioni) e 9, nella parte in cui impone l'obbligo di immediato adeguamento degli statuti alle disposizioni contenute nell'art. 11 della L. 28 dicembre 2001 n. 448, del D.M. 2 agosto 2002 n. 217, con il quale è stato approvato il regolamento in materia di disciplina delle fondazioni bancarie, non essendo manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionali sollevate dai ricorrenti in ordine all'art. 11 della L. n. 488/2001 cit. (1).
---------------------------
(1) Sul D.M. 2 agosto 2002 n. 217, recante il "Regolamento ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, in materia di disciplina delle fondazioni bancarie", v. in questa Rivista:
CONSIGLIO DI STATO – Parere 1 luglio 2002 n. 1354/2002
A. BARTOLINI, Le fondazioni bancarie e gli interventi nei settori di pubblica utilità
Per una migliore comprensione della vicenda, riportiamo qui di seguito l’articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 6 ottobre 2002 (sezione Economia, pag. 25):
Accolto il ricorso Acri: rinvio alla Consulta. Il Tesoro: andremo al Consiglio di Stato.
ROMA - «Fumus boni juris». Con una delle più celebrate espressioni giuridiche - «ci sono gli estremi perché possano avere ragione» - i giudici del tribunale amministrativo (Tar) del Lazio hanno accolto il ricorso delle Fondazioni sui dubbi di costituzionalità della riforma varata dal governo e così hanno rinviato il tutto alla Corte costituzionale. In secondo luogo hanno anche stabilito la sospensione degli articoli 7 e 9 delle norme che disciplinano il regime transitorio della riforma.
Nel lungo scontro che da un anno vede l’Acri (l’associazione che raccoglie le Fondazioni) fronteggiare e ostacolare in tutti modi la riforma voluta dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ieri è stato segnato un punto a favore delle Fondazioni. Per Tremonti si tratta solo di una battaglia persa, la guerra continua. Il ministero del Tesoro ha infatti annunciato che ricorrerà al Consiglio d Stato auspicando «una decisione rapida nell’interesse del sistema».
Ma i tempi non saranno comunque brevi. Se il Consiglio di Stato, entro gennaio, dovesse dare ragione a Tremonti e ridare efficacia al regolamento, resta da percorrere il cammino di incostituzionalità affidato alla Consulta. Secondo gli esperti, la Suprema Corte non terrà udienza prima dell’estate e la sentenza non arriverà prima dell’autunno 2003. A quel punto, quale sia il verdetto, la vicenda si chiude. Ma con pesanti effetti sul complesso sistema delle Fondazioni ex bancarie che di fatto resteranno bloccate per un paio d’anni.
I due articoli sospesi sono chiave e riguardano le partecipazioni bancarie di controllo (singole o multiple) e le disposizioni transitorie dove si fissano, tra l’altro, i tempi per l’adeguamento degli statuti. Evidente la soddisfazione del presidente Acri Giuseppe Guzzetti il quale ha ricordato come l’esecutività del regolamento attuativo avrebbe avuto «effetti irreversibili» sul sistema. Ora la vicenda delle Fondazioni torna ad essere un caso politico.
La riforma, che in sostanza tende a togliere la caratteristica «privatistica» delle Fondazioni e a portarle sotto il controllo degli Enti locali, è stata voluta da Forza Italia e dalla Lega ma con forte opposizione dell’Udc. E ieri Bruno Tabacci, presidente della commissione Attività produttive della Camera, e grande protagonista del fronte pro Fondazioni ha chiesto al governo «più elasticità» nella gestione di questo delicato settore.
I margini, anche se Tremonti è stato categorico nel mantenere la sua posizione, ci sono. Si tratterebbe di inserire in Finanziaria alcuni emendamenti in grado di aggirare le vie giudiziare in materia di regolamenti. Lo ha fatto capire sia il sottosegretario al Tesoro Maria Teresa Armosino (Forza Italia) sia il collega Giuseppe Vegas sostenendo che l’argomento verrà affrontato a fine commissione. Nonostante questa impasse le Fondazioni hanno continuato a limare le loro partecipazione bancarie.
Secondo il rapporto Acri diffuso ieri il peso delle banche è sceso dal 43% al 41,3% mentre le altre attività «fruttifere» sono cresciute dal 52% del 2000 al 55,6% dell’anno scorso.